Il Parco delle Marmitte dei Giganti, che comprende la “Riserva Naturale di interesse regionale” e l´area limitrofa classificata di rilevanza ambientale, si trova poco fuori l´abitato di Chiavenna, ed è situata sulle pendici del complesso montuoso che delimita ad est l´estremità superiore della Valchiavenna e a sud l´inizio della Val Bregaglia.
E´ facilmente percorribile seguendo vecchie mulattiere ed i sentieri che portavano alle antiche cave di pietra ollare. Tutta l´area presenta visioni paesaggistiche di particolare bellezza, aspetti geomorfologici imponenti ed affascinanti che danno origine ad un ambiente tra i più singolari dell´arco alpino, ricchezze di testimonianze di millenaria attività antropica, contenuti storici e preistorici di grande interesse, varietà ed esuberanza di vegetazione con particolare concentrazione delle specie più significative e rare raccolte nell´attiguo orto botanico “Paradiso”.
La riserva naturale Marmitte dei Giganti, istituita con legge regionale n° 86/1983 e gestita fino al 1996 dal Consorzio Parco Marmitte dei Giganti, è attualmente amministrata dalla Comunità Montana della Valchiavenna.
marmitte
GIGART è una manifestazione di arte contemporanea, che si svolge all’aperto nei prati, nei boschi del Parco delle Marmitte dei Giganti (comune di Chiavenna, provincia di Sondrio).
Il progetto artistico vuole essere non solo un’esposizione qualificata di opere d’arte, ma anche e soprattutto un processo creativo: l’opera è seguita giorno per giorno nel suo crescere e l’intervento dell’artista deve esprimere il rapporto con la natura basato sul rispetto, traendo da essa ispirazione e stimolo.
Le opere sono generalmente tridimensionali, perché ottenute con sassi, foglie, con rami o tronchi; più raramente sono utilizzati oggetti, materiali o colori artificiali e sono collocate all’aperto: il visitatore può così vedere le opere e allo stesso tempo godere delle particolarità ambientali del luogo (diversi tipi di bosco, presenza di alberi e rocce monumentali…).
Alla chiusura della manifestazione le opere sono abbandonate al degrado e si inseriscono nel ciclo vitale della natura.
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